I.C.
Macerata Campania plesso G. Pascoli
Il
bullismo nella nuova generazione
Come risulta ormai da migliaia di
casi in Europa ed in Nord America, da indagini di telefono Azzurro, Unicef,
Polizia Postale e da vari altri studi, sta prendendo piede una variante molto
problematica del bullismo,termine classico e perfetto per indicare pestaggi e
minacce in cui puo’ incorrere un ragazzino delle medie soprattutto, ma anche
delle elementari. Questa variante si chiama cyber bullismo. E’ molto, molto
diversa dalle classiche botte a scuola, che avvengono faccia a faccia. No, il
cyber bullismo non conosce limiti spazio-temporali, s’imprime nella rete ogni
gesto, ogni frase, dedita a screditare la vittima di turno. Sulle
caratteristiche della vittima non puo’ piu’ esserci confusione, e’ ovvio che si
tratti di soggetti fragili, insicuri ed incoscienti. Si, incoscienti,
soprattutto nel confidare ad amici (o amiche, nei casi femminili) segreti molto
intimi. Ed e’ qui che si scatena l’inferno. Le confessioni vengono rese pubbliche
ed a queste si aggiunge la pubblicazione di foto e video. Complici i social
network come Facebook, Twitter, dove tutto cio’ che viene pubblicato diventa
indelebile.
I cyber bulli: chiunque !
Qualunque adolescente dotato di
un computer e di un linguaggio adatto a screditare può essere un cyber bullo,
soprattutto chi è già stato vittima di cyber bullismo e vuole riabilitare il
suo nome.
Come prevenire?
Attenzione e capacità di riferire
sono le uniche armi. Perchè spesso i genitori non capiscono i rischi che un
ragazzino corre nella sua stanza, da solo, davanti al computer. I pareri di
tante persone si concentrano sulla rivoluzione tecnologica, ma è bene che
l’attenzione si concentri sui comportamenti di un ragazzino, la cui età può
essere compresa tra gli 11 e i 18 anni. E’ qui che dobbiamo soffermarci, è
questo che dobbiamo ostacolare e prevenire nei gruppi di aggregazione
adolescenziali per quanto riguarda il bullismo comune. Nei social network si
procede con la rimozione di foto e video osceni dai “ grandi “ di internet,
anche se personalmente credo che tanto possa farsi in famiglia e a scuola. Il
potere tecnologico di un ragazzino, dato dal computer o dal cellulare deve
essere sempre gestito da un adulto. La disattenzione, il minimizzare perché non
si vive in prima persona il problema in alcuni casi sono stati addirittura
fatali. Quindi, a volte non è il silenzio il solo complice del bullismo, ma lo
è anche la disattenzione da parte di chi viene preso a modello o ritenuto
persona di fiducia, ossia l’ adulto.
Delle
Curti Ludovica 1°B
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